Quante volte ti sarà capitato di pensare una o più delle precedenti affermazioni, o di sentirla dire in uno dei frequenti confronti con colleghi imprenditori?
Nella nostra esperienza di consulenti ce la siamo sentita ripetere migliaia di volte e la frustrazione provata, ogni volta, era superiore di anno in anno. Non la frustrazione verso un sistema della spesa pubblica per l’innovazione che, certo, potrebbe e anzi dovrebbe migliorare e procedere a un passo diverso. Piuttosto, la frustrazione di chi – da conoscitore tanto del sistema del finanziamento pubblico dell’innovazione, quanto degli sforzi delle PMI italiane nel stare al passo con i cicli di innovazione internazionale – non può rimanere indifferente di fronte a una cronica disinformazione e mistificazione del tema.
Sì, perché dalla nostra esperienza una cosa è certa e ci teniamo a rassicurarti:
E anche i dati ce lo confermano. Tanto che secondo le statistiche della Corte dei Conti UE, l’Italia nell’ultimo settennato 2014-2020 ha speso solo il 30% dei fondi europei stanziati, contro una media del 40% nel resto dell’Unione. Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia è quindi la penultima per utilizzo dei finanziamenti, di poco sopra alla Croazia, ferma al 30%. Il budget totale per l’Italia negli anni dal 2014 al 2020 era infatti di 72 miliardi: in altri termini, ne sono stati spesi e pagati dall’Unione europea poco meno di 22 e circa 50 sono rimasti inoptati.
Perchè uno spreco di risorse così alto?
Come per tutti i fenomeni complessi, le cause sono molteplici, sia sul fronte del legislatore che su quello delle imprese. Circoscrivendo l’analisi a questo secondo, le principali ragioni di questa inefficienza trovano un filo comune nei seguenti interrogativi:
Riassumendo, esistono oggi molte occasioni di finanziamento che i potenziali beneficiari ignorano, anche in ragione di barriere all’accesso alle informazioni ed alle difficoltà connesse con l’analisi dei requisiti dell’impresa, atta a valutare il grado di match agevolazione-progetto da finanziare.
Proprio per abbattere questo gap abbiamo lanciato bandzai.it, uno strumento digitale integrato per l’automazione dei processi di ricerca e verifica di compatibilità con i principali strumenti di finanziamento dell’attività d’impresa – quali credito, finanza agevolata e misure a fondo perduto – per il supporto dello sviluppo e dell’innovazione di startup, micro imprese e PMI. Il sistema di strumenti e misure di finanza pubblica a supporto delle imprese è infatti decisamente eterogeneo e diversificato, con opportunità che spaziano dalla creazione d’impresa, alla realizzazione di progetti di R&S, passando per gli investimenti per creare valore attraverso l’innovazione di prodotto o di processo, sino ai grandi investimenti produttivi.
Bandzai offre ai propri utenti uno strumento digitale unico sul mercato, basato su logiche di intelligenza artificiale e di estrapolazione automatica ed interpolazione di dati, permettendo all’azienda di effettuare velocemente uno scouting delle opportunità di finanza agevolata alle quali poter accedere. Grazie ai propri algoritmi, infatti, bandzai è in grado di effettuare il match automatico tra le misure di finanziamento pubblico e i fabbisogni finanziari delle aziende, desunti dall’analisi automatizzata di visure, bilanci e altri documenti societari. La piattaforma non restituisce un semplice elenco delle agevolazioni disponibili, bensì una lista di misure in target per l’impresa e per i suoi piani di investimento, ordinata secondo una percentuale di compatibilità. In questo modo l’utente, sia essa una MPMI o startup innovativa, potrà automaticamente scartare le iniziative non adeguate al proprio progetto di sviluppo e/o meno promettenti ed effettuare una valutazione più ponderata rispetto alla strategia di copertura finanziaria dei propri investimenti, basata su parametri più oggettivi.
L’algoritmo di selezione e calcolo di compatibilità delle misure prende in considerazione:
Per questo in fase di registrazione non viene richiesto l’inserimento dei dati dell’impresa ma il caricamento di soli due documenti: la visura camerale e l’ultimo bilancio depositato. Bandzai farà da solo tutto il resto.
Infine, all’interno della propria area riservata, ogni azienda ha a disposizione strumenti di previsione e simulazione dedicati, che consentono all’imprenditore di ricevere indicazioni puntuali e mirate, relative – ad esempio – al piano di investimenti e, più in generale, ai possibili impatti della misura sulla propria organizzazione e sulla sua struttura finanziaria.
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