La Regione Emilia Romagna ha recentemente approvato il programma di utilizzo delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Si tratta di un piano quadriennale da 1,024 miliardi di euro, che contiene le strategie di finanza agevolata per il territorio, organizzate secondo quattro priorità di intervento:
Più della metà delle risorse – 530 milioni di euro – saranno investite nel rilancio dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione, per garantire la ripartenza e la crescita del sistema produttivo.
Due bandi, di prossima apertura, meritano particolare attenzione.
La misura è pensata per sostenere progetti di ricerca e sviluppo sperimentale, che siano in grado di concretizzare gli obiettivi della Strategia di Specializzazione intelligente e in particolare, che presentino la capacità di incidere nelle rispettive filiere produttive di appartenenza. Possono presentare domanda le piccole e medie imprese, singole o in forma aggregata, i consorzi con attività esterna e altri soggetti giuridici iscritti al Rea. Le grandi imprese potranno invece partecipare solo qualora si impegnino ad assumere nel corso del progetto almeno 1 ricercatore e sviluppino il progetto di ricerca, in cooperazione con una o più piccole e medie imprese (non appartenenti allo stesso gruppo di imprese).
Le risorse disponibili per finanziare i progetti sono pari a 25 milioni di euro. Di questi, una consistente parte (ben 10 milioni) è riservata al finanziamento di progetti focalizzati sugli ambiti tematici cross-settoriali dell’Energia pulita, sicura e accessibile, della Circular Economy e del Clima e Risorse Naturali (aria, acqua e territorio), che andranno a costituire una graduatoria separata.
Il supporto consiste in un contributo a fondo perduto, con le seguenti intensità massime di aiuto:
È prevista poi una maggiorazione di un ulteriore 10% delle soglie elencate in precedenza, per le PMI a condizione che l’impresa si impegni ad assumere 1 ricercatore e una ulteriore maggiorazione del 5% per i progetti che prevedono collaborazioni con laboratori accreditati dalla Regione.
In ogni caso, il contributo a fondo perduto concedibile può arrivare fino a 500.000 € nel caso di PMI singola o rete di PMI e fino a 700.000 € nel caso di grande impresa o rete comprendente una grande impresa.
I progetti presentati dovranno prevedere costi totali non inferiori a 250.000 € per le PMI e a 500.000 € per le grandi imprese e potranno essere agevolate le spese sostenute per: la ricerca contrattuale con organismi di ricerca e/o laboratori della rete, brevetti frutto della ricerca, sviluppo di software specifico, servizi di consulenza di carattere tecnico-scientifico, spese per l’utilizzo di laboratori di ricerca o di prova; l’acquisto/noleggio di strumentazione scientifica, impianti industriali, acquisto di brevetti, software specialistico; la realizzazione fisica di prototipi; le spese per il personale adibito ad attività di ricerca, progettazione, sperimentazione e, infine, alcune spese generali.
Le domande possono essere presentate, esclusivamente per via telematica, a partire dalle ore 13.00 di mercoledì 1° febbraio 2023 fino alle ore 13.00 di martedì 28 febbraio 2023.
Con questo bando, la Regione Emilia Romagna si propone l’obiettivo di supportare, con complessivi 5 milioni di euro, gli investimenti connessi a risultati della ricerca e il consolidamento di start up innovative ed in particolare intende favorire lo sviluppo di iniziative lungo tutta la catena del valore, dalla “idea generation”, alla “accelerazione” fino allo “scale-up”.Possono presentare domanda di contributo solo le imprese che possiedono le dimensioni di micro o piccola impresa.
L’agevolazione è concessa nella forma di contributo a fondo perduto, fino al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a 150.000 €. La misura del contributo può poi essere incrementata di 10 punti percentuali, nel caso in cui i progetti proposti prevedano l’assunzione di almeno una persona e di 5 punti percentuali in caso di impresa a maggioranza femmilie o giovanile o in caso in cui il piano di spesa sia realizzato in aree svantaggiate della Regione Emilia Romagna.
I progetti che possono usufruire dei contributi sono quelli basati su una soluzione innovativa da proporre al mercato e che prevedono uno o più tra i seguenti interventi:
Le spese ammissibili sono quelle affrontate per: l’acquisto o la locazione/leasing di impianti e macchinari, acquisto e licenze di utilizzo di titoli di brevetti e di software; l’affitto/noleggio di laboratori ed attrezzature scientifiche; le consulenze per progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo e certificazione di soluzioni innovative, temporary management, supporto alla redazione del business plan, supporto ad analisi strategiche di mercato, supporto allo sviluppo di un piano industriale, supporto allo sviluppo di un piano di internazionalizzazione, collaborazioni a vario titolo, consulenze specialistiche; le spese promozionali; i costi per il personale dipendente e, infine, una quota di spese generali.
L’investimento complessivo per la realizzazione dei progetti proposti dovrà avere una dimensione finanziaria non inferiore a 100.000 € (ridotta a 50.000 € per le Industrie culturali e creative e Innovazione nei servizi).
Le domande possono essere presentate dalle ore 13 del 17 gennaio alle ore 13 del 17 febbraio 2023 esclusivamente online.
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